Quando si decide di fare un viaggio in Salento è importante sapere che, oltre al mare e alle spiagge meravigliose, ci sono anche delle oasi verdi che sono il vero e proprio polmone della zona. Nello specifico, parliamo del Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio, che è un’oasi protetta a partire dal 2002. Il parco è nato grazie a una legge regionale e per la precisione la numero 25 del 23 Dicembre 2002 ed è esteso per oltre 1500 ettari.
Tuttavia, la zona era prima inglobata in quella che veniva definita la foresta di Lecce e lo dimostrano i 18 ettari occupati da lecceta. La foresta di Lecce era un’area boschiva che, durante il Medioevo, copriva una larga zona che andava da Lecce a Brindisi e si estendeva anche verso sud, verso Otranto. Di questa zona, come detto, sono rimasti solo pochi ettari, ma sono, in ogni caso, una testimonianza del passato. Accanto a questa zona, si estende una zona paludosa che viene denominata come specchia della Milogna e che si estende per circa 4 ettari di terreno. Tuttavia, non finisce qui, perché il Parco del Rauccio è anche caratterizzato da una zona abbastanza grande ricoperta di macchia mediterranea, particolarità che caratterizza questa zona come tutto il Salento. Il parco, infine, ingloba anche 4 km di costa.
Come si può intuire dall’eterogeneità del territorio compreso nel Parco di Rauccio, la ricchezza di vegetazione rende questo posto una vera e propria risorsa da tutelare, vuoi per la lecceta di cui abbiamo parlato prima, vuoi per il lentino, l’alaterno, la salsapariglia, il caprifoglio mediterraneo che crescono in zona in maniera del tutto spontanea, vuoi anche per le specie rare che vi si trovano. Qui, infatti, si possono trovare dei meravigliosi esemplari di orchidea palustre e di periploca maggiore, entrambi a rischio di estinzione. Per quel che concerne, invece, la fauna del parco, si deve sottolineare la presenza di moltissimi anfibi, come il tritone, la raganella, il tasso. Molto importante è anche la presenza dell’avifauna migratoria, che ha eletto questo posto come rifugio da utilizzare durante le migrazioni stagionali. Pertanto, nel periodo primaverile non è raro trovare delle upupe e delle tortore, così come durante l’inverno si vedono molti cigni.
La ricchezza di fauna ha fatto decidere di sviluppare delle vere e proprie stazioni di osservazione, dalle quali ammirare gli animali presenti senza disturbarli. Proprio per questo motivo, il parco è, ad oggi, una tappa obbligata per i viaggi di istruzione di tutte le scuole elementari e medie della provincia di Lecce, che portano gli studenti a scoprire il contatto con la natura e la bellezza di questo parco naturale.
Ma non finisce qui, per il parco del Rauccio non è solo natura. Nel territorio da esso inglobato, infatti, sorgono anche alcune torri di avvistamento risalenti al periodo che parte dal Medioevo. Queste torri, come le altre che si trovano lungo tutto il litorale salentino, vennero costruite per preventivare e resistere a un attacco dei Turchi che, come è noto, puntavano alla conquista di questo territorio così strategico. Le più note sono, senza dubbio, Torre Chianca e Torre Rinalda. Torre Chianca, che dà il nome a una località balneare che è frazione di lecce, risale al 1500 e venne fatta edificare dagli spagnoli, sempre a difesa del territorio dalle incursioni dei Saraceni. Nei pressi si trovano i bacini Idume e Fetida, che sono due altri luoghi di rilievo all’interno del parco, noti per la presenza di fitti canneti e dei narcisi. Anche Torre Rinalda dà il nome a una frazione di Lecce e anche questa venne costruita per difendere il territorio dai Saraceni. Oggi, però, la torre in questione versa in condizioni disastrose, ridotta a essere poco più di un rudere. Venne fatta erigere nel XVI secolo, come detto, e fu realizzata con blocchi di carparo. Sebbene sia in pessimo stato, si può tuttora riconoscere la struttura tipica delle torri costiere di avvistamento del Salento.
Nel parco di Rauccio ci sono ben 4 percorsi tematici principali. Sono il percorso botanico, che porta i visitatori alla scoperta della flora del luogo, il percorso idrologico, il percorso faunistico e il percorso socio culturale. Grazie a suddetti percorsi è possibile scoprire il parco nella sua interezza, andando a conoscerne la storia e tutto quello che c’è da sapere e da ammirare. Si tratta, come è facile intuire di un parco molto importante, soprattutto dal punto di vista didattico ed è per questo motivo che moltissime scuole portano i loro alunni qui, per permettere loro di avere un primo e importante contatto con la natura.
Come detto, la zona del parco è molto vicina alla città di Lecce e, pertanto, si può pensare di visitare il Rauccio per poi spostarsi nella capitale del Barocco (qui info per trascorrere delle vacanze a Lecce). Qui si potrà scoprire quella che è la città più bella e rappresentativa del Salento e se ne potranno gustare i sapori e gli odori. Perdersi tra la natura del parco di Rauccio e poi nelle viuzze del centro storico di Lecce è un’esperienza molto interessante, che accresce di certo chi la vive, dato che si viene a contatto con la natura in un primo momento e con l’arte e la storia in un secondo momento.
Sempre più spesso, inoltre, il parco di Rauccio è scelto come meta di tour in bici, che prevedono varie tappe in tutto il Salento, alla scoperta delle bellezze naturali e non solo. Tra le altre mete di questi tour, ad esempio, si trovano anche la Masseria Paladini e la Torre Colombaia, che si trovano sempre nei pressi del parco, nel comune di Lecce. Tutto questo, come detto, porta il turista a stare a stretto contatto con una natura bella e rigogliosa. Scoprire queste bellezze paesaggistiche e naturalistiche fa parte dell’esperienza perché, è bene ricordarlo, il Salento, oltre al bellissimo mare e alle spiagge da favola che nulla hanno da invidiare a quelle caraibiche, regala anche tantissime altre emozioni e dà tanti spunti su quelli che possono essere gli itinerari alternativi che sono, allo stesso tempo, anche imperdibili.