Stando alle classifiche turistiche, prendendo in considerazione un’importate selezione, stilata da un altrettanto autorevole sito di viaggi, “PaesiOnLine” (con una copertura mensile di circa 20 milioni di visitatori e oltre 60.000 fan su Facebook) fra le 10 località “top” in Italia assolutamente da visitare soprattuto nelle settimane primaverili troviamo, all’ottavo posto, proprio La Perla del Salento, la bellissima Otranto.
Questa classifica, che vede diverse tipologie di borghi rappresentati, dalla “Terrazza del Garda”, Tremosine, al primo posto, via via fino alla perla salentina, seguita da Tropea e da Cefalù, altri preziosi gioielli del nostro Mediterraneo, è motivo di soddisfazione ed orgoglio pugliese, come ha dichiarato lo stesso primo cittadino di Otranto, il Sindaco Luciano Cariddi.
E non potrebbe essere altrimenti: già da qualche anno, infatti, e con interesse sempre maggiore, la cittadina salentina fa registrare incrementi sempre più considerevoli di afflussi turistici, specie in questo periodo di primavera, in concomitanza con Pasqua, Festa della Liberazione e Dei Lavoratori.
Otranto si offre si suoi visitatori già al meglio, con la proposta turistica al completo, tutti i servizi attivi e disponibili, e i suoi monumenti aperti per garantire l’ospitalità al 100%, sia per far apprezzare l’aspetto storico culturale che gli splendidi paesaggi naturalistici che, con i colori di questa stagione e le lunghe giornate godibili fino a sera, rendono questo luogo al top in tutta la sua bellezza.
Per chi non lo conoscesse ancora, vediamo di dare qualche breve cenno di presentazione di questo borgo salentino che si affaccia sull’Adriatico.
Comune di quasi 6.000 abitanti, è il sito geografico più ad est dell’Italia con il suo capo, chiamato anche Punta Palascia, punto di separazione (ma piace anche definirlo di “unione”!) dei due Mari, Jonio e Adriatico, e sede di uno dei 5 fari del Mar Mediterraneo tutelati dalla Commissione Europea. Si sviluppa intorno al suo suggestivo Castello e alla Cattedrale Normanna. Il suo borgo pittoresco fa parte del club de “I borghi più belli d’Italia” e nel 2010 è stato riconosciuto Patrimonio Culturale dell’Unesco.
Tra i punti di forza, segnaliamo il paesaggio e le spiagge, innumerevoli e davvero meravigliose: il comune segue la costa orientale per una ventina di Km, con meravigliose alternanze di villaggi di pescatori, insenature sabbiose, alte scogliere immerse nella macchia mediterranea. A tutto questo fa da cornice una vita serale e notturna intensa almeno tanto quanto l’intensità della sua natura, poiché già dall’ora dell’aperitivo, infatti, le bellezze naturali e paesaggistiche sembrano farsi da parte, per fare da sfondo allo spettacolo delle luci della sera, con divertimenti, svaghi, buona cucina.
Con le sue bianche mura , i suoi bastioni, Otranto è ancora racchiusa nel famoso grido “Mamma li turchi” e riporta, come d’incanto, ai tempi in cui s’ergeva a baluardo contro le scorrerie Saracene più di 500 anni fa. L’antica Hydruntum appare come un miraggio fuori dal tempo: una labirintica e possente città-fortezza, affacciata a strapiombo su un mare cristallino, nel lembo più orientale d’Italia. Teatro di un famoso classico del romanzo gotico, Il Castello d’Otranto, la città appare ancor oggi come l’avamposto dell’Occidente, proteso verso l’Oriente greco e bizantino, ultimo approdo di Normanni e Levantini.
Passeggiare per le sue viuzze lastricate, infilandosi nei labirintici meandri del Castello Aragonese, risbucare sulle rampe, perdersi nel dedalo fra monumenti mirabili e squarci mozzafiato sull’Adriatico, è il modo di lasciarsi sedurre dal fascino millenario di questa città-fortezza. Romana, bizantina, normanna, aragonese, Otranto fu, a lungo, la perla estrema e acuminata della penisola, esposta e spesso trafitta dalle scorrerie dei Saraceni che culminarono col terribile assedio iniziato il 28 luglio 1480. L’assedio durò 15 giorni; 18 mila uomini sbarcarono da 90 galee, rimasta in mano dei Saraceni per più di un anno. I cento soldati aragonesi preposti alla difesa della città furono atterriti, lasciando soli a resistere i 22 mila abitanti che, con il tempo divennero schiavi o molti di loro furono uccisi. Alla fine, gli ultimi 800 abitanti, che con l’arcivescovo si erano barricati nella Cattedrale, furono presi e decapitati sul colle di Minerva. Ancor oggi i teschi e le ossa dei morti sono conservati in sette grandi bacheche di vetro, nella cappella dei Martiri della cattedrale, dedicata all’Annunziata.
Pochi passi per incontrare un altro volto di Otranto, la Chiesa di San Pietro. Costruita tra X e XI secolo, è una meraviglia bizantina in miniatura. Minuta e poetica, San Pietro è disposta a croce greca con tre navate e quattro colonne. Ai grandi monumenti della fede si affiancano l’immensa mole del castello Aragonese e della cinta muraria con i suoi bastioni possenti. Risalgono entrambi alla fine del ‘400 e ai primi anni del ‘500. perfettamente conservati e percorribili, sono luoghi strategici per romantiche passeggiate a strapiombo sul mare. Questi luoghi vivono anche di notte, quando la città viene espugnata dall’esercito dei giovani, che passano da un locale all’altro. Sostano dapprima al Covo dei Mori, un pub abbarbicato sulle mura che fronteggiano il mare, dove a mezzanotte è quasi impossibile farsi servire uno dei famosi cocktail. Poi si spostano all’Ora di mezzo, in piazza dell’Orologio, un altro ritrovo molto in voga, dove ci si incontra per decidere come trascorrere il resto della nottata. Magari ballando al Cafè del Mar, un discopub dove si ascolta musica dal vivo. Subito fuori dalla città e sempre sul mare, all’Atlantis, uno stabilimento balneare che di notte diventa discoteca. All’alba dopo una notte trascorsa in pista, si possono mangiare pizzette e cornetti freschi dal Panettieri, nel centro storico. Ecco i diversi volti di Otranto, che da un lato si protende in un passato ricco di storia, e dall’altro si proietta nel mondo in continua mutazione dei giovani.
Insomma, se cercavate un motivo per venire ad Otranto in Primavera (ma anche in estate, autunno, inverno…) pensiamo di aver ben suggerito di quante e quali bellezze questo borgo “al Top” sia capace. E, forse, anche un po’ stuzzicato un sano ed irrefrenabile desiderio di venirlo a scoprire di persona!
Da non scordare, inoltre, le bellissime spiagge poco distanti da Otranto, tra cui Torre dell’Orso dove sorgono alcuni dei villaggi più noti del Salento come l’Araba Fenice.