Itinerario Arabo Normanno a Palermo

Palazzo dei Normanni Palermo
Palazzo dei Normanni Palermo
Palazzo dei Normanni Palermo

Abbiamo chiesto alla redazione di vacanze siciliane (vacanzesiciliane.net) di raccontarci la storia del periodo normanno e delle numerose dominazioni che hanno abitato la Sicilia ed in particolare si sono succedute nella sua capitale, Palermo, nel corso dei secoli. Ne è venuto fuori un interessante articolo che riportiamo qui di seguito, sperando sia di vostro gradimento.

Il periodo normanno (1072/1189), segna per la città di Palermo il momento di maggior splendore.
“Edrisi”, famoso geografo arabo, parla della città di Palermo, come una delle più grandi città del tempo. I re normanni, diedero vita ad un ampio programma edilizio riportando nell’antica cittadella fortificata, la sede reale, riedificando sul vecchio, il nuovo e fastoso Palazzo dei Normanni.

I mosaici della Stanza di Ruggero, ne offrono un’importante testimonianza la Cappella Palatina, sita all’interno dell’edificio, è una delle massime espressioni della cristianità medievale, la qualità dei mosaici che ricoprono ogni angolo della chiesa, raccontano la storia di Cristo con un’inimitabile qualità artistica ed una grande profusione di oro (Il fondo oro entro cui si staglia l’immagine, è una caratteristica teologica del mosaico bizantino).

Da segnalare, è l’elegante pavimento creato con marmi e mosaici colorati che sviluppano figure geometriche, sovrastato da un soffitto ligneo dipinto nel XII secolo. L’iconografia del tetto, raffigura un resoconto di vita cortese, ove si ammirano colorate figure di danzatrici e suonatori, arcieri e giocatori di scacchi, scene di caccia e di tornei, uccelli e cammelli.

Il Palazzo dei Normanni nel XVI secolo, completamente trasformato, prese aspetto da reggia occidentale, con la creazione di un lungo fronte affacciato su un’imponente piazza, sulla quale oggi insiste un eccentrico ed elegante palmeto impiantato agli inizi del 900.

Altra chiesa di epoca normanna è La Martorana, riconoscibile dalle sue cupole rosse,alla quale si accede attraversando il campanile. Particolarità dell’edificio, oltre ai soliti spettacolari mosaici che inframmezzano cappelle barocche, e una volta celeste in blu e non con l’oro, ed il mosaico ove il re di Sicilia, Ruggero II è incoronato dal Cristo e non dal papa. Il Cristo Pantocratore, di tradizione bizantina, lo ritroviamo anche qui.

Adiacente la chiesa della Martorana, ricca di decorazioni, è sita la chiesa di San Cataldo, spoglia di ogni apparato ma apprezzata proprio per il suo stile minimalistico.

Nel 1185, sotto il regno di Guglielmo II, fu consacrata la Cattedrale di Palermo. Il Duomo, sorge sui resti di una chiesa paleocristiana, distrutta dai vandali, ricostruita dai bizantini e trasformata in moschea dagli arabi. Anche dopo la sua lunga edificazione, la Cattedrale ha continuato a subire modifiche per oltre sei secoli.

Il grande piano, che ritroviamo davanti la chiesa, originariamente era il cimitero. Particolare attenzione, merita l’elegante portico quattrocentesco dove, due imponenti colonne delimitano la loggia goticheggiante, sormontata da una fastosa decorazione che dà leggerezza all’insieme.

All’interno della Cattedrale, spiccano gli imponenti sarcofagi di marmo rosso, ove sono custodite le spoglie del re Ruggero II, ed i monarchi Svevi che, succederanno ai normanni Enrico VI e Costanza d’Altavilla e l’imperatore Federico II, loro figlio. La tomba di quest’ultimo, oggetto d’insana curiosità, è stata aperta più volte nel corso degli anni.

Con la morte di Federico II, gli Angioini e gli aragonesi, diedero vita ad un periodo d’instabilità politico-istituzionale per il dominio del regno che, ebbe fine alla fine del duecento quando gli spagnoli ebbero il sopravvento e governarono fino all’inizio del settecento.

Va riportato che, la perdita della regia sede, fu vissuta dai palermitani come un dramma che, fino all’unità d’Italia, hanno considerato la città come una grande capitale e l’assenza di un re come un lutto. Il lutto fu infine elaborato, dopo che, nel corso del settecento, tre monarchi di differenti case reali sembrarono riportare in città la loro corte. Vittorio Amedeo di Savoia, Carlo III di Borbone e suo figlio Ferdinando, in fuga dalla rivoluzione giacobina di Napoli (1799). I sovrani tornarono chi a Torino, chi a Napoli, con grande delusione della nobiltà palermitana.

Gli stucchi del Serpotta

Uno dei più grandi scultori del Settecento è sicuramente Giacomo Serpotta, di lui non sappiamo molto. Nacque nel 1656 e morì nel 1732. Uno dei luoghi nei quali è possibile ammirare tutta la sua arte è sicuramente l’Oratorio del Rosario in Santa Cita: è qui che tanti puttini paffutelli assumono posizioni incredibilmente uniche, sfidando quasi la gravità e riprendendo per la decorazione I temi dei Misteri del Rosario, ognuno dei quali viene magistralmente illustrato tramite un piccolo teatrino posto sotto una finestra.

Non dimentichiamo poi le statue allegoriche e la serpe dorata, la famosa “firma del Serpotta”. Dopo aver ammirato tutto questo splendore, voltandosi per andare verso l’uscita dell’Oratorio si apre dinnanzi una vista mozzafiato: la rappresentazione della Battaglia di Lepanto ed I Misteri Gloriosi: per una vacanza a Palermo è sicuramente uno di quei luoghi da visitare assolutamente.

Maggiori approfondimenti sulla storia della Sicilia, le tradizioni, la gastronomia e le peculiarità possono essere rintracciate all’interno di vacanze siciliane, grazie alla redazione per questo contenuto.

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