Milano, visita alla Pinacoteca di Brera

Dimenticata da molti, maltrattata, secondo alcuni, dalle istituzioni. Difesa da chi la gestisce e da chi la ama. Criticata da chi la ama e la vorrebbe valorizzare ancora di più. E’ la Pinacoteca di Brera, inestimabile patrimonio milanese, che da qualche tempo sta risorgendo, come merita uno dei musei più preziosi ed affascinanti della pittura internazionale.

Una rinascita che ha preso slancio nel 2009, ricorrenza del bicentenario di una collezione voluta addirittura da Maria Teresa d’Austria, legata a doppio filo con le altre grandi istituzioni di Via Brera, ospitata dallo stesso magnifico complesso settecentesco sede dell’Accademia di Belle arti, dello storico Osservatorio, dell’Orto Botanico milanese e della Biblioteca Nazionale Braidense. Manifestazioni che abbracciano altre arti, come l’annuale Quartetto per Brera e i concerti verdiani dello scorso maggio, e aperture gratuite ogni ultimo martedì del mese, sono alcune delle iniziative con cui si tenta di avvicinare la città ai tesori della Pinacoteca.

Un percorso espositivo che propone, in trentotto sale, una panoramica sull’arte pittorica che va dal gotico medievale al Novecento, con lo sguardo puntato sui capolavori della pittura Lombardo-Veneta, ma che accoglie importantissime opere del Rinascimento fiorentino e dell’Italia centrale, oltre ad ospitare importantissimi artisti stranieri.

E’ così che alla Pinacoteca si possono ammirare capolavori senza tempo come il Cristo Morto e la Madonna con Bambino di Andrea Mantegna, la grande sala dedicata a Lorenzo Lotto, Tiziano e Tintoretto, con il meraviglioso Ritrovamento del Corpo di San Marco.

Tra i maestri del Rinascimento sono presenti Piero della Francesca, con l’ultima opera realizzata dall’innovatore umanista, la Pala Montefeltro; l’urbinate Bramante, che fu fondatore del Rinascimento milanese durante il suo soggiorno meneghino, di cui si conserva il Cristo alla Colonna; e infine Raffaello, il cui Sposalizio della Vergine è certamente una delle opere più note della collezione.

Non meno note le tele del bergamasco Caravaggio, a cui è dedicata la sala 29, che ospita due opere importantissime come la Cena in Emmaus e la Canestra di Frutta oltre a molti quadri dei principali pittori caravaggeschi del Seicento.

Tra gli stranieri, nomi di spicco sono senz’altro Rubens, il secentesco maestro fiammingo, ed il suo allievo ed amico Antoon Van Dyck, principali esponenti della pittura delle Fiandre.

La collezione non manca di presentare i maestri Macchiaioli dell’Ottocento, il noto pittore romantico Hayez, il cui celeberrimo Bacio trova spazio nelle sale della Pinacoteca, ed infine la pittura contemporanea di grandi artisti come il furturista Boccioni (La città che sale), Modigliani (l’Enfant Gras) e addirittura Picasso, qui presente con la sua Testa di Toro.

Un’esperienza di grande importanza, un cammino ben costruito e completo attraverso i secoli fondamentali della storia della pittura italiana e non solo, punteggiato da capolavori immortali e sorretto da opere di artisti meno noti, ma fondamentali per la vitalità e lo sviluppo pittorico del nostro paese.

La Pinacoteca di Brera è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle 19.15 (chiusura biglietteria h 18.30). Audioguide e visite guidate sono a disposizione su richiesta.

A cura di viaggidisorganizzati.com

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