Capraia: perla incontaminata del Tirreno

Per chi è alla ricerca di una vacanza alternativa e fino all’ultimo ultimo è rimasto indeciso sul dove andare, ecco che l’idea potrebbe essere una vacanza last second proprio verso l’isola di Capraia. Luogo incontaminato ed ancora poco battuto dal turismo di massa.

Il nome Capraia, dal greco Aegilon, significa posto da capre; ma la bellezza di quest’isola è tale che la leggenda racconta che la Venere del Tirreno, abbracciando l’orizzonte, ruppe la sua collana dalla quale caddero 7 perle che crearono l’Arcipelago Toscano. Proprio la più rara e bella sarebbe diventata Capraia.

In realtà l’isola ha origine vulcanica, ne sono testimonianza le bocche presenti a Cala Rossa e Punta dello Zenobito.
A dispetto delle sue dimensioni, la sua storia è molto travagliata e alterna momenti di ricchezza per la sua popolazione a momenti di declino e povertà.

I primi abitanti furono i Tirreni, che colonizzarono tutte le isole del Mare attorno al 2600 a.C., ma le testimonianze più importanti risalgono agli Etruschi, che sfruttarono i boschi di lecci, fino ad estinguere questo tipo di vegetazione, per la lavorazione del ferro dell’Isola d’Elba. Successivamente il tiranno di Siracusa conquistò Capraia, facendone un porto franco per pirati e fuggiaschi di diverse nazionalità.

Le sue sorti furono risollevate solo dall’avvento dell’Impero romano, di cui si ha ancora testimonianza nella Domus, tipologia di casa romana. Quando nel V sec. d.C. fu abbandonata da Roma divenne rifugio per i perseguitati cristiani o per chi voleva vivere la propria religione in meditazione e solitudine.

Perse di nuovo la sua quiete con i Saraceni nell’800 d.C. che la distrussero e deportarono la sua popolazione, finché non fu data da Ottone I in privilegio a Pisa attorno al 1000, che la fece rifiorire di nuovi commerci.

Conquistata, scambiata, ceduta, l’isola conobbe il governo di diversi granducati, signorie, repubbliche, tra i quali importante fu quello di Genova. Nel 1768 divenne francese, il governo centrale le impose tasse così gravose da ridurre di nuovo la sua popolazione alla miseria.
Quando entrò a far parte del Regno di Sardegna conobbe un nuovo momento di ricchezza.

Nel 1873, dopo essere entrata a far parte del Regno d’Italia, divenne colonia penale. Ciò segnò la fine completa della sua vita civile, ma è solo grazie alla sua istituzione, se oggi possiamo godere di un angolo completamente incontaminato a solo 2 ore di traghetto da Livorno. Il regime carcerario fu smantellato solo nel 1986, e nel 1989 fu vincolata l’intera isola a Parco terrestre e marino. Nel 1996 entrò a far parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Capraia è ricoperta interamente dalla macchia mediterranea e le sue coste sono quasi completamente irraggiungibili via terra, fatta eccezione per piccole cale. La sua natura incontaminata fa la felicità degli amanti della natura e dell’osservazione degli animali selvatici.

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